Fernando Botero e Pietrasanta

Il 19 aprile di quest’anno Fernando Botero ha festeggiato il suo novantesimo compleanno. Artista, scultore, pittore e disegnatore colombiano, il suo nome è ormai da molto tempo legato a Pietrasanta ed è entrato a far parte della storia artistica della cittadina, diventandone forse il protagonista indiscusso insieme a Igor Mitoraj. Il legame tra Botero e Pietrasanta è saldo da circa un quarantennio, ossia dagli anni Settanta del secolo scorso, periodo in cui l’artista giunse nelle nostre terre e decise di aprire nella Piccola Atene un laboratorio per rimanere vicino alle cave di marmo di Carrara. Botero era già stato in Italia intorno agli anni Cinquanta, dopo aver vinto il secondo premio al Nono Salone degli Artisti Colombiani a Bogotà, decidendo di impiegare il denaro vinto per un viaggio in Europa. In Italia Botero studierà approfonditamente le opere del Rinascimento italiano e artisti quali Giotto e Mantegna gli furono in seguito di ispirazione per i suoi lavori. Quando Botero giunse a Pietrasanta rimase impressionato dalla bravura dei maestri artigiani che lavoravano nelle fonderie e a questi affidò la produzione delle sue statue in bronzo. Le sue numerose opere si possono certamente ammirare in alcuni dei musei più famosi al mondo, tra cui il MoMA, I Musei Vaticani, il Museo di Arte Contemporanea di Bogotá o all’interno delle piazze di città quali New York, Barcellona, Madrid, Locarno, Bamberga e molte altre, ma anche Pietrasanta può vantare di possedere alcuni dei capolavori dell’artista, opere che nel tempo sono state donate dallo stesso Botero a Pietrasanta in segno di ammirazione e rispetto. 

Lo stile di Botero è sicuramente unico al mondo. Le sue opere sono note principalmente per la loro “rotondità”, in quanto le figure che vengono riprodotte, esseri umani o animali, risultano formose, dilatate, sia nei quadri che nelle sculture. Botero sostiene di non dipingere soggetti corpulenti, bensì dei “volumi”: estendere le forme significa per lui esprimere un piacere per la vita, per la sensualità e per la pienezza, intesa come soddisfazione. Per quanto riguarda i dipinti, i colori scelti sono sempre tenui, con campiture piatte e uniformi senza l’utilizzo dell’ombreggiatura, e questo contribuisce a donare una sensazione di leggerezza ai soggetti, nonostante le loro forme abbondanti. Caratteristica interessante dei suoi personaggi è l’assenza di una dimensione psicologica: gli sguardi, infatti, risultano essere quasi persi nel vuoto, con occhi spalancati che non battono ciglia, come se non stessero guardando niente. Tra i vari temi affrontati, sicuramente quello del sacro ha un ruolo importantissimo nell’opera di Botero. Egli ha infatti dedicato gran parte della sua produzione a questo argomento, lo possiamo vedere nei suoi paesaggi, dove sono quasi sempre presenti cattedrali e chiese, o in quadri che raffigurano figure della religione, come la sua famosissima Madonna con il Bambino. Altro importante tema affrontato dall’artista è la violenza, con un riferimento particolare alla vita quotidiana in Colombia negli anni Quaranta, una violenza osservata tramite occhi infantili e rappresentata con forme sproporzionate. 

Botero ha senz’altro dato un enorme contributo artistico a Pietrasanta e passeggiando per le vie e per le piazze della città è facile incontrare alcuni dei suoi capolavori che ha nel tempo donato alla città. Partiamo per esempio da Piazza Matteotti, dove incontriamo la nota scultura denominata Il Guerriero (1992), imponente scultura di quasi quattro metri e mezzo di altezza completamente in bronzo, divenuta quasi un simbolo della cittadina. 

Sempre legati al filone religioso prima citato, nella Chiesa di San Biagio e Sant'Antonio Abate è possibile ammirare i due bellissimi affreschi Porta dell’Inferno Porta del Paradiso. Il primo rappresenta figure infernali immerse in lingue di fuoco, diavoli, scheletri e anime dannate, è possibile scorgere anche l’immagine di Hitler. Al contrario, nel secondo la Vergine Maria con il bambin Gesù in braccio sovrasta il serpente nel giardino dell’Eden attorniata da angeli, e tra i personaggi spicca Madre Teresa di Calcutta.

Anche all’interno del Museo dei Bozzetti, nel Chiostro di Sant’Agostino che affaccia sull’incantevole Piazza del Duomo, è possibile osservare tre bozzetti tuttotondo in gesso alti circa due metri, realizzati per le opere AdamoEva Donna con un ombrello.  

Vivere a Pietrasanta significa vivere in un contesto dove l’arte fa da padrona e dove basta una passeggiata per immergersi completamente nella storia di questo luogo così speciale. Lo Staff dell’Agenzia Immobiliare Pietrasanta è sempre a disposizione per fornire informazioni e assistenza a chiunque sogni di vivere in questa Città d’Arte dove artisti del calibro di Botero hanno scelto di soggiornare. 

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